Tommaso ci ha lasciato sabato mattina alle 5.58.
E' stato accompagnato fino all'ultimo respiro da tutti noi. Tutto ciò che è stato fatto potrebbe sembrare oggi inutile ma non pensiamo sia così. In tutte le difficoltà attraversate, Tommaso è cresciuto ed è diventato uomo sentendo intorno a sè tanto amore e solidarietà che lo hanno aiutato a mantenere sempre viva la speranza. Ha sognato di poter raccontare la propria storia per essere di aiuto ad altre persone. La messa di saluto a Tommi sarà celebrata nella Basilica di Santo Stefano, in Piazza Santo Stefano a Bologna, domani martedì 27 settembre alle ore 11. La camera ardente dell'Ospedale Sant'Orsola (Via Pizzardi angolo Via Albertoni, Bologna) sarà aperta dalle ore 7,30 alle ore 10,15 sempre di domani. Vi ringraziamo per tutti i vostri messaggi di affetto. La Famiglia di Tommaso |
Tommaso left us Saturday morning at 5.58.
He has been accompanied until the last breath by all of us. All what we have done might seem useless today but we do not think so. Through all the difficulties, Tommaso has grown up and has become a man, feeling around him much love and solidarity that have helped him to always keep the hope alive. He has dreamed to be able to tell his story to be of help to other people. The farewell celebration for Tommy will take place at Santo Stefano Church, in Piazza Santo Stefano in Bologna, tomorrow Tuesday 27th September at 11am. The burial chamber at Sant'Orsola Hospital in Bologna will be open from 7,30am to 10,15am in the same day. Thank you very much to all of you for your messages of affection. Tommaso's Family |
Per chi non era presente alla celebrazione nella Basilica di Santo Stefano il 27 settembre e per chi ha piacere di rileggere i ricordi ed i pensieri su Tommy da parte di chi lo ha conosciuto, abbiamo pensato di condividerli qui.
Ecco come lo ricordano: La sorella Francesca: Ciao Tuma, non c’è bisogno di dire quanto profondamente sei capace di entrare nel cuore delle persone. Basta guardare questa chiesa, questa piazza, affollate di persone venute per salutarti e per farti sentire il loro affetto. C’è chi ha avuto la fortuna di conoscerti da sempre, chi di trascorrere con te molto tempo, chi di incontrarti velocemente sul proprio cammino, chi di conoscerti solo attraverso la tua storia fatta di coraggio, perseveranza, pazienza, amore. Nonostante questa apparente diversità, sei riuscito a creare e mantenere un filo e un legame che ha tenuto tutti uniti nel volerti bene e nel vedere e sentire tutto il buono che c’è in te. Attraverso le tue parole, i tuoi gesti, la tua silenziosa sofferenza hai trasmesso la tua energia anche a chi non ha nemmeno scambiato due parole con te. Ciò che ho sempre ammirato di te è la capacità di farti voler bene senza dover dire o dimostrare nulla, di essere te stesso senza farti condizionare dagli altri, di essere rispettato senza bisogno di chiedere rispetto, di cogliere nel segno con poche parole, ma mirate e al momento giusto. Pensando a tutte queste cose, come faccio a non essere felice? Di averti incontrato in questo cammino, di aver condiviso con te momenti che rimarranno sempre nel mio cuore, di averti avuto tutti i giorni parte della mia vita. Voglio pensare a te sempre e solo con un sorriso. Voglio celebrare ogni giorno trascorso con te come una festa e continuare a ricordarlo tale. Voglio immaginarmi insieme a te, mentre giochiamo spensierati al mare, mentre ti sgrido perchè non vuoi fare i compiti, mentre vengo a prenderti a scuola, mentre con grinta corri sul campo da calcio e calci la palla in rete, mentre mi prendi in giro, mentre guardiamo la partita in tv, mentre a tavola scherziamo e ridiamo, mentre insegniamo a fare la pasta negli Stati Uniti, mentre ti vedo assaporare con gusto il tuo piatto preferito, mentre mi porgi la tua spalla su cui piangere e sfogarmi, mentre mi regali la parola giusta che mi conforta senza giudicarmi, mentre con uno sguardo ci siamo già capiti. Voglio continuare a parlare e pensare a te al presente e mai al passato. Perchè so che tu sei qui e continuerai ad esserci, come prima e da oggi ancora di più. Il fratello Emanuele: Tommaso mi ha sempre emozionato. Fin dall'aprile 1991, prima di nascere, quando i miei genitori mi dissero che sarebbe nato. Tommaso mi emozionato durante la sua vita, parlando con lui mentre lo accompagnavo a scuola, guardando le sue partite di calcio, in tutte le sue decisioni, anche quelle che non condividevo, mi ha emozionato quando veniva a giocare a calcio con i miei amici e ci faceva vincere le partite, vincevamo 9 a 8 e lui segnava 9 goal. Tommaso mi ha emozionato per come ha saputo affrontare questi tre anni, durante i quali aveva paura ma ha regalato tranquillità alle persone che gli sono state vicino. Penso che Tommaso riuscisse ad emozionare le persone, non solo me, che sono suo fratello. Ed è un dono straordinario. Non ha senso dire altro perché Tommaso parlava con i suoi occhi e non amava parlar troppo. Grazie. Gli amici di sempre: E’ difficile per noi in questo momento trovare le parole adatte. Ognuno di noi ha avuto con lui un rapporto a proprio modo unico che non vogliamo e non possiamo riassumere in poche righe. Ma anche in questa occasione Tuma ci è venuto in aiuto. Le parole che vi leggeremo sono state scritte da lui, che avrebbe voluto condividerle con tutti noi. “Le persone che ti aiutano lo fanno col cuore, senza chiedere, loro lo fanno. Sono le persone che ti vogliono più bene in assoluto. Essere circondati da persone che farebbero di tutto per te, di più non posso desiderare. Mi rendo conto di essere tremendamente fortunato. Quando ci penso la notte dormo benissimo, pensando che ‘domani è un altro giorno’.” Noi vogliamo ringraziare tutte le persone che gli sono state vicine perché così come ha detto lui, anche in un momento del genere, l’hanno fatto sentire fortunato. Un grazie particolare a Marcello, Raffaella, Emanuele e Francesca, perché Tuma era quello che era soprattutto per merito vostro. Un enorme grazie a Tommaso che con la sua forza ci ha lasciato questo pensiero: 13 aprile 2015 “Dieci giorni fa stavo andando in Bolognina, non ricordo per quale motivo, pioveva e non era stata una gran giornata per me. Dunque, stavo camminando, sotto la pioggia col cappuccio, auricolari alle orecchie. Arrivo in cima al ponte della stazione, butto giù lo sguardo e vedo qualche treno passare. A quel punto, senza nessun motivo, mi fermo, faccio un respiro enorme e, mi imbarazza un po' dirlo, chiudo gli occhi. Un'illuminazione. Mi sono sentito leggero, senza più dubbi né paure, bellissimo. Ho sperato che tutti potessero provare ciò che ho provato io in quel momento.” I compagni di calcio: Tommi, tuma, bomber, comunque ti si voglia ricordare, rimarrai il più forte attaccante con cui abbiamo mai giocato. Ti abbiamo visto lottare in campo su ogni pallone, rincorrendo anche quelli più difficili. Segnare di destro o di sinistro per te non era un problema perché l’importante era segnare. Mai di testa, forse per quell’improbabile bulbo che manco per la rappresentativa ti sei tagliato. Eppure hai segnato anche stavolta, perché te ne sei andato a testa alta ma insegnando a tutti che si può lottare a voce bassa. In campo così come fuori, sempre disponibile, mai una parola fuori posto. Ti abbiamo portato un pallone perché é ciò da cui tutto é iniziato e continuerà. Ora ricomincia ad allenarti, a sgomitare come un toro, a sfondare tutte le reti del paradiso. Esulta e vinci come sempre. Ti vogliamo bene, I tuoi compagni Padre Bento (Benedetto Albertin): Cari fratelli e sorelle, siamo davanti al buio di questo profondo e inquietante mistero della morte, nel quale rimaniamo tramortiti e senza parole. Non è facile, non è per niente facile, cercare di capire, soprattutto quando questo buio avvolge un figlio, un fratello, un amico. Non è facile nemmeno per questo sacerdote che in questi giorni piange con voi. Non dimenticherò mai quando ho visto per la prima volta la foto di Tommaso su un depliant. Profondamente commosso, sentivo forte nel cuore che dovevo pregare per lui. Era come una misteriosa missione che Dio, da quel momento, mi affidava. Così ho cercato di fare, nonostante la mia semplicità e povertà spirituale, pregando come per un amico, per un fratello, e stando vicino alla sua famiglia, come se fosse la mia propria famiglia. Però, sopra tutto questo, sopra tutto questo inesplicabile e oscuro mistero, brilla una misteriosa luce, non una luce qualunque, ma una luce che supera il sole e che viene della Croce, quando Cristo morendo ha distrutto la morte e risorgendo ha ridato a noi la vita1. È questa, fratelli, la speranza che non muore, che ci fa stare saldi, anche davanti a questo dolore, e la fede – per la grazia di Dio, ci fa proclamare: vita mutatur non tollitur – la vita non è tolta, ma trasformata2. Si, fratelli, è proprio attraverso questa fede, che possiamo leggere quello che ha ci ha detto Dio nella prima lettura: Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio, nessun tormento le toccherà. Agli occhi degli stolti parve che morissero; la loro fine fu ritenuta una sciagura, la loro dipartita da noi una rovina, ma essi sono nella pace. Anche se agli occhi degli uomini subiscono castighi, la loro speranza è piena di immortalità. In cambio di una breve pena riceveranno grandi benefici, perché Dio li ha provati e li ha trovati degni di sé; li ha saggiati come oro nel crogiuolo e li ha graditi come un olocausto. Nel giorno del loro giudizio risplenderanno… È questa, fratelli, la speranza, la speranza che non muore, che viene da certezza che Cristo - che, come noi, pianse l’amico Lazzaro – è risorto e ha vinto la morte! Proprio con questa fede, non siamo qui per dare un lontano e disperato addio a Tommaso, ma, un “arrivederci”, un “a presto”, fino al giorno in cui saremo tutti riuniti in Cristo, come prega la liturgia. La strada, però, è sempre l’amore, la carità verso tutti, soprattutto i più bisognosi. Come dice il Signore, Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere… ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me. Cari fratelli e sorelle, carissimi Marcello, Raffaela, Francesca e Emanuele: "Non è stato inutile. Tommi è stato un dono per la nostra città, ci ha insegnato a essere parte l'uno dell'altro. Con la tua vita breve hai fatto Bologna più bella." (cit. Mons. Juan Andres Caniato, attraverso il “Facebook”). Infine, rivolgiamo il nostro sguardo alla Madre di Dio. Lei, che ha sofferto per la morte del suo Divino Figlio nella croce, e si è rallegrata per la sua risurrezione, ci aiuti a restare saldi in questo momento di dolore. Che nostre lacrime siano non di disperazione, ma di amore. Perché, la verità di Dio… non ci nasconde che ci sarà la sofferenza e la morte, ma è la sola a poterci dare una speranza che non delude e a poterci promettere: «Fatti coraggio, perché il più bello deve ancora venire» (Card. Biffi). |
We have thought to share the thoughts and memories about Tommy by people who have met him. They were read on September 27th during the celebration at Santo Stefano Church in Bologna to say goodbye to Tommy.
This is how people remember him: His sister Francesca: Ciao Tommy, there is no need to say how deeply you are able to enter people's heart. I just look at this Church, this square, crowded with people who have come to greet you and make you feel their affection. Some people are lucky to have known you forever, some have spent with you much time, some have met you quickly in their path, some have known you just through your story made of courage, perseverance, patience, love. Despite this seeming diversity, you have been able to create and maintain a connection that has hold all of us together, loving you and feeling the good things you share. Through your words, your actions, your silent suffering you have conveyed your energy even to whom has never met you in person. What I have always admired in you is the innate ability to be loved without saying or demonstrating anything, to remain yourself without being influenced by others, to be respected with no need to demand respect, to hit the mark with few words, targeted and at the right moment. Thinking to all these things, how could I not be happy? To have met you in this path, to have shared with you moments that will remain in my heart forever, to have had you everyday part of my life. I want to think of you only and always with a smile. I want to celebrate each day spent with you as a feast and continue to remember this. I want to picture me with you, while we carefree play at the beach, while I reprimand you as you do not want to do your homework, while I come and get you at school, while you run gritty on the soccer field and you kick the ball into the net, while you tease me, while we watch the soccer match on tv, while sitting at the table we joke and laugh, while we teach how to make pasta in the US, while I look at you savoring with satisfaction your favorite dish, while you extend me your shoulder to cry and vent, while you donate me the right word to encourage me without judging me, while with a look we have already understood each others. I want to keep talking and thinking of you at the present, never at the past. Because I know you are here and will remain here, like before and from today even more. His brother Emanuele: Tommaso has always given me emotions. Since April 1991, before his birth, when my parents told me he would have been born. Tommaso has given me emotions during his life, talking to him while I took him to school, watching his football matches, in all his decisions, even those ones I did not share, he has given me emotions when he played football with me and my friends and he made us winning 9 - 8 scoring 9 goals. Tommaso has given me emotions for the way he lived over the last three years, he was afraid but he gave peace to ones who were standing close to him. I think Tommaso has been able to give emotions to the other people, not only to me that I am his brother. It is pointless to say more, because Tommaso talked with his eyes and he did not like to speak too much. Thanks His longlife friends: In this moment it’s hard for us to find the right words. All of us had his own and unique bond with him that we can’t summarize in few words. But even now Tommy supported us finding them. It’s him who wrote the words we’re going to read, and we think that he would be happy to share them with us. “There are people who help you, doing it from the bottom of their heart. They just do it, without asking anything back. These are the people who love you more. I can’t ask more than being surrounded by someone who would do anyything for you. I realize that I’m tremendously lucky. When I think about it, I sleep so well, knowing that ‘tomorrow is another day’. We would like to thank all the people who have been closed to him, because as he said, they make him feeling lucky also in a situation like that. The biggest thanks to Marcello, Raffaella, Emanuele and Francesca. It’s overall because of you if Tommy was so special. And a huge thanks to Tommaso, who left us this thought: 13th April 2015 “Ten days ago I was hanging around in my neighborhood, I don’t know why, it was raining, it wasn’t such a good day for me. However, I was walking under the rain with my hood on, headphones in my ears. When I reach the top of the station’s bridge, I look down and I see some trains passing by. Then, without any reason, I stop, I take a deep breath and, it’s embarassing to say, I close my eyes. A flash of inspiration. I felt free, without any doubt or fear. Wonderful. I hoped that everyone could feel the sensation that I lived in that moment”. His football teammates: Tommi, Tuma, Bomber, no matter how you’ll be remembered, you’ll always remain the best striker we’ve ever played with. We saw you fighting on the field, in each action of each game, making the most difficult plays. Scoring with the left or the right foot was the same for you as the most important thing was to score. Except scoring with a header, probably because of your original haircut which you didn’t cut even if you were obliged. Nevertheless you’ve scored even now because you walked away with your chin up teaching everyone how to fight making no noise. Inside and outside the field, always helpful, never an inappropriate word. We brought you a ball because it’s what everything started with and will go on. Now you can start again to train yourself, to elbow your way through like a bull, to play football also in the heaven. Exult and win as you always have done. We love you. |